Mostra Luise Gandon

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Corpo e colore. La costruzione dello spazio nelle opere di Luise Gandon

Luise Gandon costruisce lo spazio delle sue opere attraverso la corposità materica dei corpi, che subito attirano lo spettatore per quel senso di volume e tridimensionalità compiuta. Lo studio dello spazio si unisce a quello del colore, che diventa pieno sulla superficie della tela senza offuscare la rappresentazione psicologica dei personaggi. In ciascun ritratto infatti è possibile osservare una personalizzazione del carattere del soggetto rappresentato, sia attraverso lo sguardo, sia con la focalizzazione su un’espressione del viso. Un sorriso, una smorfia. Ogni sensazione viene catturata dal mezzo pittorico che riesce a restituire una dimensione plastica compiuta e piena che si attua con una tonalità di colori decisa e ricca allo stesso tempo. I ritratti diventano indagini psicologiche, gli sguardi indagano e rivelano una sensazione di bellezza condivisa tra l’artista ed il suo pubblico. In ogni tono di colore si percepisce una sfumatura, una giustapposizione, un’ombra, che delinea le forme sinuose e libere, in un gioco continuo di pieni e di vuoti. La pennellata crea un movimento che abbraccia la forma, la esalta, dandole importanza all’interno della tela. Sono ritratti focalizzati sulla psicologia del soggetto rappresentato, che spesso è colto in momenti di colloquio con se stesso e non comunica con lo spettatore, che resta costretto fuori dalla tela e dallo spazio interno. Attraverso questa precisa tecnica pittorica il corpo dipinto assume una importanza primaria, assorbendo tutto l’interesse di chi osserva, per apprezzare il dettaglio, la sfumatura, la corposità e spostarsi in seconda analisi verso lo sguardo e l’indagine psicologica del soggetto dipinto. Luise Gandon mostra una tridimensionalità piena, compiuta, in cui corpo ed anima sono sempre messi a confronto. All’osservatore spetta di saper cogliere e individuare questi segni grafici tanto importanti quanto amalgamati nella tela, da restituite una visione organica di insieme che valorizza tutta l’opera nel suo insieme.

Dott.ssa Elena Gradini, critico e storico dell’arte