I CORPI DELL’OPERA

L’artista Marzia Rocchi, riconosce con le sue opere il significato della pittura di genere in rapporto allo spazio e al colore, infatti, come un’attenta osservatrice del suo ambiente, dipinge corpi e spazi a tratti con tendenze stilistiche sia futuriste che metafisiche.

Il caos della visione pittorica sembra una metafora dell’inconscio, dove l’ordine è misterioso e il tempo non è misurabile. Dal suo dinamismo stilistico, per incontrollata associazione affiorano delle immagini, delle sagome umane e dei ricordi racchiusi in degli spazi, utili e destinati a gettare luce sulla realtà circostante.

La pittura di Marzia Rocchi prende vita attraverso una sorta di “costruttivismo mentale”, le sue opere sembrano come racchiudere una manipolazione di oggetti e di spazi concepibili solo come concetti, come delle testimonianze accadute, immaginate o ipotizzate in un futuro prossimo. Là dove la luce e le presenze umane sono racchiuse in uno spazio architettonico astratto, l’artista esplicita Il suo universo pittorico in molteplici direzioni, i punti focali fanno da memoria alla sua personalissima prospettiva di vita come in un continuo sconvolgimento di piani prospettici, pur sempre dominati da un rigore ragionato.

Nelle opere della Rocchi le combinazioni dei colori sono ricercate i quali contribuiscono a sciogliere la staticità formale delle architetture accennate. Attraverso la morbidezza delle linee malleabili e morbide delle sagome, trasforma le superfici in vigorose campiture monocromatiche calde e fredde, le quali riecheggiano dello stile espressionista.

Netta è la sua naturale propensione alla raffigurazione del corpo, sia nelle sembianze maschili che femminili, oltre che quelle apparentemente asessuate  in procinto di divenire. Sono “Uomini” in evoluzione, sono corpi distesi, adagiati o in piedi, a volte raffigurati come se si volessero elevare nell’aria senza sostegno ne appoggio. Sono i colpi di colore e di luce che costringono l’occhio dell’osservatore ad indietreggiare ad una giusta distanza prospettica per comprendere la reale visone d’insieme che l’artista vuole esprimere con le sue opere.

I corpi raffigurati sono come delle immagini di uno stato d’animo profondo e vivo, uno stato d’animo interiore che attraverso l’espressione stilistica compare come un sogno ma che ora è fruibile all’occhio umano in uno “stato visibile” come arte.

Dott.ssa Manuela Van, storico d’arte

The bodies of the work”

The artist Marzia Rocchi acknowledges with her works the meaning  of the painting of genre in relation to space and to the color, in fact, as a careful observer of her atmosphere, she paints bodies and spaces with stylistic tendencies, both futurist and metaphysical.

The chaos of pictorial vision seems to be a metaphor of the unconscious, where the order is mysterious and the time is not measurable. From her stylistic dynamism, for uncontrolled association emerges of the images, human shapes and memories enclosed of the spaces, useful and intended to shed light on the surrounding reality.

The painting of Marzia Rocchi takes  live through a kind of “mental constructivism,” her works seem as to encompass a manipulation of objects and spaces conceivable only as concepts, like testimonies that have happened, imagined or hypothesized in the near future. Where the light and the human presence are enclosed in an abstract architectonic space, the artist expresses her pictorial universe in multiple directions, the focal points recall her personal perspective of life as in a continuous upsurge of prospective plans, also always dominated by reasoned rigor.

In the works of the  Rocchi, the  combinations of the colors are searched after which contribute to dissolve the formal static  of the architectures mentioned. Through the softness of the malleable and soft lines of the shapes, it transforms the surfaces into vigorous hot and cold background painting  monochromatic, which reverberate of the expressionist style.

Clear is her natural propensity to the representation of the body, is in the  appearance male that female, as well as those apparently asexualized in the process of becoming. They are “Men” in evolution, they are lying, reclining or standing, sometimes represented as if they wanted to lift in the air without support. It is the shots of color and light that force the eye of the observer to withdraw to an just prospective distance to understand the real vision of entirety  that the artist wants to express with her works.

The bodies depicted are like of the images of a profound and alive state of mind, an inner state that through stylistic expression appears as a dream, but which is now usable to the human eye in a “visible state” as art .