L’artista Ulla Wobst interpreta la contemporaneità attraverso la sua complessa pittura fatta di suggestioni a tratti metafisiche ma che sempre hanno rimandi effettivi con la realtà che la circonda e dalla quale ella prende fonte di ispirazione. I suoi dipinti hanno significati doppi, nascosti sotto un’apparente visione onirica e surreale. Il suo background culturale intriso di letteratura e teatro riporta alla sua prima professione di insegnante di letteratura tedesca e inglese, oltre che di recitazione, e permette di comprendere il binomio arte – teatro fuso nelle opere, dove si percepiscono spesso messaggi drammatici, permeati da una cupa atmosfera. Prendendo spunto dai grandi interpreti della tradizione tedesca e anglosassone, l’artista riesce a trasportare sulla tela la prima idea concreta che nasce nella sua mente per poi rielaborarla sulla superficie. Così l’opera, che può nascere come bozzetto mentale inizia a divenire complessa, con tutta una serie di rimandi incrociati a cose, luoghi, affetti e contesti, che vengono di volta in volta sottoposti ad una serie di sperimentazioni. Li ingrandisce, rimpicciolisce, gli dà un movimento ed una collocazione nello spazio, rappresentando attraverso un surrealismo inconscio una realtà ben netta, che è quella del ventunesimo secolo. Con i suoi dipinti esplora l’essenza umana, mettendo in scena azioni ed emozioni, come se le sue opere vivessero immerse dentro un palcoscenico. La Wobst ha infatti alle spalle una tradizione decennale che l’ha vista impegnata in Germania anche nella realizzazione di rappresentazioni teatrali, prevalentemente classici tedeschi del ventesimo secolo e commedie di Shakespeare. Il teatro ha dunque influenzato la pittura, in un rimando continuo di espressioni, gestualità, postura dei personaggi e la loro posizione nello spazio. I soggetti rappresentati vanno quindi a ricostruire quella mise en scene tutta umana, legata a gioie, angosce, amore, morte, vita. Individui dallo sguardo svuotato o speranzoso, rivolti verso una nostalgica contemplazione del passato o protesi verso un’ambizione futura, l’artista va in ogni caso a rappresentare una proiezione riflessa dei propri stati d’animo, osservati dall’esterno ed interiorizzati, “digeriti” dalla mente. Va così in onda il circo della vita, con i suoi mimi, le sue maschere anonime immerse in scenari desolati e desolanti, dai colori lividi, passionali, brillanti e traslucidi, che tolgono via quel che resta di umano e mortale. Ciò che importa è lasciare sempre allo spettatore una finestra personale, capace di restituire la propria visione reinterpretata sulla base delle esperienze personali di ciascuno. Non ultimo, protagonista è il Tempo, inteso come soggetto attivo dei quadri che va a creare quelle stanze interiori ove i personaggi abitano. Tutti insieme intesi, nella loro restituzione di massa indefinita o di individualità esasperata lanciata verso il buio o un luminoso futuro, intravisto all’orizzonte dopo una lunga notte di quiete.
Dott.ssa Elena Gradini, critico d’arte
VELATED TRUTH
The artist Ulla Wobst interprets the contemporary through her complex painting made of suggestions that sometimes that are metaphysical but that always have real references to the reality that surrounds it and from which she takes inspiration. Her paintings have double meanings, hidden under an appearing dreamlike and surrealistic vision. Her soaked cultural background of literature and theater brings back to her first profession as a teacher of German and English literature, as well as acting, and allows understanding the combination of art – theater fused in the works, where you often perceive dramatic messages, permeated from a dark atmosphere. Inspired by the great interpreters of the German and Anglo-Saxon tradition, the artist manages to transport on the canvas the first concrete idea that is born in her mind and then rework it on the surface. Thus the work, which can be born as a mental sketch, begins to become complex, with a whole series of cross-references to things, places, affections and contexts, which are each time subjected to a series of experiments. It magnifies them, makes them smaller, gives them a movement and a place in space, representing a very clear reality through an unconscious surrealism, which is that of the twenty-first century. With her paintings she explores the human essence, staging actions and emotions, as if her works lived dipped within a stage. The artist Wobst has in fact behind a ten-year tradition that saw her engaged in Germany also in the realization of theatrical performances, mainly German classics of the twentieth century and comedies of Shakespeare. The theater has therefore influenced the painting, in a constant reminder of expressions, gestures, posture of the characters and their position in space. The represented subjects then go to reconstruct that put in scenes whole human, linked to joys, anguishes, love, death, life. Individuals from the emptied or hopeful glance, turned towards a nostalgic contemplation of the past or prosthesis towards a future ambition, the artist goes in any case to represent a reflective projection of her own states of mind, observed from the outside and interiorized, “digested” from the mind. The circus of the life, goes so on air, with its mimes, its anonymous masks dipped in desolate and desolating scenarios, with the bruises, passionate, brilliant and translucent colors, which take away what remains of human and mortal.
This that is important is to always leave to the spectator a personal window, able to return their own reinterpreted vision on the basis of the personal experiences of everyone. Not last, the protagonist is the time, understood as the active subject of the paintings that creates those inner rooms where the personages lives. All together intended, in their restitution of indefinite mass or exasperated individuality launched towards the dark or a bright future, glimpsed on the horizon after a long night of quiet.
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